MARCO NON C’E’ PERCHE’ LAURA SE N’E’ ANDATA
“L’uomo rimane il più straordinario dei computer.”
JOHN FITZGERALD KENNEDY
Scritto e diretto da Giorgia Conteduca
Consulenza scientifica di Francesca Macciocca
Con Germana Cifani, Giorgia Conteduca, Monika Fabrizi, Giorgia Remediani e Giulia Vanni
Un’operazione di teatro e divulgazione scientifica capace di intrattenere e al contempo emozionare ogni tipo di pubblico.
La commedia frizzante e colorata tutta al femminile è un delizioso pretesto per raccontare cosa accade all’interno del nostro corpo (in particolare nel nostro cervello) prima, dopo e durante i momenti più intensi e decisivi della nostra esistenza. Quali strane sembianze assumerebbero il cervello rettiliano, quello mammifero e la corteccia cerebrale se dovessero prendere vita propria?
La scelta di Laura, una timida e brillante scienziata alle prese (come moltǝ) con la sempiterna lotta fra l’amore e la propria realizzazione, è semplice ma comunque apparentemente insormontabile: tornare o non tornare con l’ex fidanzato Marco? Una scelta con la quale è impossibile non empatizzare o partecipare, che è in realtà un pretesto per raccontare qualcosa di tanto familiare alle nostre coscienze quanto invisibile ai nostri occhi: cosa si attiva dentro di noi, esseri umani, quando siamo alle prese con le nostre emozioni, i nostri istinti e i nostri ragionamenti? Un’indagine dapprima umanistica che diventa scientifica con poco, grazie agli interventi divulgativi neuro scientifici che si inseriscono ad arte e in maniera giocosa all’interno della pièce con lo scopo di descrivere gli incredibili ed innumerevoli processi psicofisici che attiviamo durante le nostre azioni e reazioni con il resto del mondo.
Nella nostra storia sono tre le parti di Laura che discutono e dibattono in scena con lei: “Mente”, “Istinto” ed “Emozioni” detta “Emo”. Tre rette parallele che si incontrano in un’unica anima e che convivono, talvolta in armonia e talvolta decisamente in guerra, in un unico corpo. Tre personaggi ben distinti e caratteristici che regalano al pubblico divertimento e spunti di riflessione.
Unico riferimento al mondo“reale” e dunque unico personaggio che non vive all’interno di Laura è Gertrude (“Amica di bevute”) il cui contributo narrativo, oltre che goliardico, è quello di snocciolare l’intreccio drammaturgico attraverso confronti, flashback e inaspettati capovolgimenti.
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SPETTACOLO DI
DIVULGAZIONE SCIENTIFICA
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SOGNO DI UN MATTINO D’INVERNO
Antologia Shakespeariana
Scritto e diretto da Chiara Becchimanzi
Liberamente tratto da William Shakespeare
Con Giorgia Conteduca, Giulia Vanni, Chiara Becchimanzi, Valerio Marinaro, Dario Vandelli.
Un’antologia potrebbe intitolarsi anche “Molto rumore per tutti”.
Con questo lavoro Valdrada propone una panoramica di brani tratti dalle opere di William Shakespeare, inseriti in un contenitore storico-artistico ben preciso, che, attraverso una narrazione performativa agile, coinvolgente e immediatamente comprensibile, regala al pubblico di tutte le età un quadro preciso del Teatro Elisabettiano e del ruolo della drammaturgia shakespeariana nella Storia del Teatro Moderno e Contemporaneo.
I 5 attori sono moderni comici dell’arte senza maschera, e danno vita a situazioni, personaggi e atmosfere grazie a velocissimi cambi d’abito e un accorto ed evocativo percorso teatrale, avendo ben chiaro il motore drammaturgico di ciascuna opera proposta e sottolineando uno degli aspetti più affascinanti del teatro shakespeariano, ovvero l’inserimento di spunti comici nella tragedia e di vene amare nella commedia.
Lo spettacolo mescola diverse tecniche interpretative: dal teatro di narrazione alla commedia all’improvviso, dalla clownerie alla tragedia, dalla manipolazione/animazione di oggetti alla musica dal vivo, dalla body percussion al mimo, dalla farsa alla commedia, dalla parodia allo storytelling.
L’approccio drammaturgico prevede un excursus nella Storia del Teatro che dà vita a personaggi e sovrani (in particolare per raccontare l’ascesa di Elisabetta I) e dà al pubblico i riferimenti cinematografici di ispirazione shakespeariana illustrandone analogie e differenze, contestualizza le opere e ne sintetizza il cuore pulsante in maniera affabulatoria.
È uno degli spettacoli che Valdrada propone con successo anche per le matinée scolastiche, in quanto può essere adattato per una larga fascia d’età (dai 6 ai 18 anni). La rappresentazione può essere anche seguita da un’approfondita lezione interattiva orientata all’educazione ed alla visione- con commenti e analisi di ciò che è stato rappresentato- ma anche alla comprensione delle differenze e le innovazioni introdotte dal Teatro Elisabettiano.
RI-GENERAZIONI
Percorso sui generis
Lezione interattiva a cura della dottoressa Sara Aielli (psicoterapeuta)
Performance a cura di Chiara Becchimanzi
Un format innovativo di riflessione sugli stereotipi di genere per le scuole superiori che prevede un’intera mattinata di attività:
Si comincia con una breve introduzione sugli stereotipi di genere: da dove nascono, come riconoscerli, dove si “nascondono”, in cosa ci influenzano, perché occorre superarli e come si legano alla violenza. La dottoressa Sara Aielli veicolerà, con una grande schiettezza di linguaggio, pertanto facilmente assimilabile dal target di riferimento, contenuti relativi alle derive linguistiche, sociologiche e psicologiche del tema, contestualizzando così la riflessione portata avanti dalla performance.
A seguire lo spettacolo “Principesse & Sfumature- lei, lui & noialtre” realizzato, per l’occasione in versione ‘light’, specificatamente pensata per le scuole.
Al termine dello spettacolo l’autrice/attrice regista ne racconterà la genesi ed il processo creativo avendo cura di definire tutte le fasi, dall’ideazione alla scrittura, dalle prove all’allestimento.
Successivamente si proporrà una ricca panoramica sul ruolo degli stereotipi di genere nella nostra società, supportata dall’utilizzo di immagini, brevi spezzoni, slides. L’intento è quello di generare un dibattito, attivare analisi critiche rispetto ai contenuti presentati. Lo sviluppo del dibattito verrà agevolato dalla possibilità di scrivere ciò che non si riesce a dire attraverso l’utilizzo di fogli di carta anonimi, che raccolgieremo per poi utilizzarli come spunti di discussione.